martedì 30 agosto 2011

25 APRILE - LETTERA A BERLUSCONI

Caro Presidente Berlusconi
forse, per la prima volta, Ella presenzierà alle manifestazioni del 25 Aprile.
Poichè nulle di ciò che fa è casuale e senza senso, La prego di spendere una parola di pacificazione tra i due contendenti italiani dell'ultima parte della guerra.
Oggi l'A.N.P.I. va fiera della memoria e del culto di tanti martiri partigiani ma dimentica l'assassinio senza processo di Mussolini e i molti assassinii compiuti nel dopoguerra fino al 1947.
La Costituzione attuale è figlia della Resistenza, ma non solo: non dobbiamo dimenticare che la liberazione dal totalitarismo fu compiuta dagli Alleati e dalle loro migliaia di morti in Italia.
Oggi l'Unione dei Combattenti della Repubblica Sociale Italiana va fiera dei propri ideali, del ripudio del tradimento badogliano, della salvaguardia dell'onore e della italianità in quel periodo, e sa che da tempo è avvenuta la tanto auspicata caduta degli imperi coloniali anglo-francesi del Mediterraneo che strangolava l'economia ed i commerci italiani, nonchè la caduta del Comunismo.
Ma, anche se i Combattenti RSI hanno combattuto per questo, ciò non è accaduto per loro diretto intervento. Devono riconoscerlo.
Ciò che ora è importante per l'Italia è la pacificazione. E che ciascuno rispetti e onori i morti dell'altro, nel mutuo reciproco riconoscimento della buonafede che animò il loro martiro.
Per questo Le chiedo, Signor Presidente, di fare in modo che partecipino a tutte le manifestazioni ambedue le Rappresentanze,l'ANPI e l'UNCRSI, ciascuna con i propri simboli e le proprie bandiere, che fanno parte tutte della storia d'Italia.
Fabio  Uccelli 

sabato 20 agosto 2011

UCCELLI - LETTERA A NAPOLITANO PER 150° UNITA' D'ITALIA

Prof.  Ing.  FABIO   UCCELLI
DOCENTE  NELL’UNIVERSITA’  DI   PISA
Via  XX  Settembre, 162  - 19100  LA SPEZIA
Tel.  0187-739883        Cell. 389-6741070


Gent.mo Dr. Giorgio  NAPOLITANO - Presidente della Repubblica
A.N.P.I. – Associazione Naz. Partigiani d’Italia
U.N.C.R.S.I. -  Unione Naz. Combattenti Repubblica Sociale Italiana
                                                                                         LORO SEDI

Nel 150° anno dell’unità d’Italia, nella suprema intenzione di contribuire alla pacificazione del popolo italiano che ancora soffre della storia dilaniata nella finale drammatica fase dell’ultimo conflitto mondiale, mi rivolgo a Lei, Presidente Napoletano, quale persona di estremo equilibrio e di grande autorevolezza, perché inviti i rappresentanti dei superstiti belligeranti italiani ad un diverso atteggiamento, meno ideologizzato e più storicizzato, che tenga conto della buonafede e dell’eroismo di coloro che non esitarono a dare la vita per la propria idea di patria comune.
L’A.N.P.I. e l’ U.N.C.R.S.I devono essere, in un convinto atteggiamento di unità e di pace,  pronti a deporre e cessare ogni odio ideologico.
Grandi furono da ambo le parti le angherie e le nefandezze compiute, grandi furono gli ideali che videro il Comitato di Liberazione Nazionale (oggi rappresentato dall’A.N.P.I.) - sulla scia della vittoria degli Eserciti Alleati - contribuire alla realizzazione della nostra democrazia e della attuale Costituzione, e che videro i Combattenti della Repubblica Sociale Italiana (oggi rappresentati dall’U.N.C.R.S.I.), proporsi quali custodi della fedeltà alla parola data all’alleato germanico e ad un loro ideale repubblicano, sociale e totalitario.
E’ tempo ormai, dopo 65 anni, che ognuno dei contendenti renda onore ai Caduti dell’altro, in un clima di comprensione e rispetto (anche se non di condivisione) per la buonafede di ciascuno, sia a livello individuale che di struttura di appartenenza.
Per questo, chiedo che ad ogni manifestazione indetta per il ricordo del sacrificio eroico di tanti italiani, sia sempre invitata e quindi presente una Delegazione di ognuna delle due parti.
Solo in questo modo potrà dirsi compiuta e ritrovata l’unità d’Italia, in questo 150° anno di storia magnifica e tragica del nostro Paese.
Con gli auguri più fervidi che quanto sopra sia accolto,


(Fabio Uccelli)                                                                    La Spezia, 15/08/11