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F rom: "Massimo RENDINA" <m.rendina@mclink.it>
T: <f.uccelli@ing.unipi.it>
Cc: <anpi.naz@libero.it>
Sent: Monday, January 07, 2008 12:46 PM
Subject: Spam: pacificazione
La ringrazio degli auguri che ricambio di cuore. Quanto al suo invito
alla pacificazione (ritengo: con i fascisti della repubblica di Salò), ricordo
che questa è sostanzialmente avvenuta sul piano giuridico all' indomani
della Liberazione, con l'amnistia che va sotto il nome di Togliatti
allora ministro di Grazia e Giustizia. Di essa si giovarono addirittura molti
criminali di guerra (tali secondo leggi e convenzioni di Ginevra).
Rimangono il problema etico e le implicazioni storiche connesse al
termine "pacificazione". Mi spiego: se mediante un' ulteriore dichiarazione,
appunto,di pacificazione, si vuole dare ad essa il significato, (sia morale
che storico) di uguale riconoscimento delle scelte e del dovere compiuto
dai partigiani, dai militari inquadrati nelle forze armate alleate, dai
prigionieri nei lager nazisti che si rifiutarono di aderire alla R.S.I,
e delle scelte e dell'operato dei fascisti di Salò, invocando, come fa Lei,
sia pure generosamente, la "buonafede" quale unico elemento di
valutazione, è evidente che in tal modo si recherebbe offesa sia ai principi che
regolano i comportamenti della persona umana, sia alla verità storica,
minando le basi sulle quali poggiano le regole democratiche e della
convivenza civile prescritte dalla nostra Costituzione, ispirata,
peraltro, ai valori resistenziali.
T: <f.uccelli@ing.unipi.it>
Cc: <anpi.naz@libero.it>
Sent: Monday, January 07, 2008 12:46 PM
Subject: Spam: pacificazione
La ringrazio degli auguri che ricambio di cuore. Quanto al suo invito
alla pacificazione (ritengo: con i fascisti della repubblica di Salò), ricordo
che questa è sostanzialmente avvenuta sul piano giuridico all' indomani
della Liberazione, con l'amnistia che va sotto il nome di Togliatti
allora ministro di Grazia e Giustizia. Di essa si giovarono addirittura molti
criminali di guerra (tali secondo leggi e convenzioni di Ginevra).
Rimangono il problema etico e le implicazioni storiche connesse al
termine "pacificazione". Mi spiego: se mediante un' ulteriore dichiarazione,
appunto,di pacificazione, si vuole dare ad essa il significato, (sia morale
che storico) di uguale riconoscimento delle scelte e del dovere compiuto
dai partigiani, dai militari inquadrati nelle forze armate alleate, dai
prigionieri nei lager nazisti che si rifiutarono di aderire alla R.S.I,
e delle scelte e dell'operato dei fascisti di Salò, invocando, come fa Lei,
sia pure generosamente, la "buonafede" quale unico elemento di
valutazione, è evidente che in tal modo si recherebbe offesa sia ai principi che
regolano i comportamenti della persona umana, sia alla verità storica,
minando le basi sulle quali poggiano le regole democratiche e della
convivenza civile prescritte dalla nostra Costituzione, ispirata,
peraltro, ai valori resistenziali.
Il che non impedisce che sul piano individuale non
vi possa essere il riconoscimento della buona fede, ma non un
ricoscimento collettivo preso a pretesto per le valutazioni, ripeto, etiche, storiche e
sostanzialmente politiche (come sta avvenendo attraverso certo revisionismo
storico).
vi possa essere il riconoscimento della buona fede, ma non un
ricoscimento collettivo preso a pretesto per le valutazioni, ripeto, etiche, storiche e
sostanzialmente politiche (come sta avvenendo attraverso certo revisionismo
storico).
Distinti saluti, Massimo Rendina
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